Biblioteca "Maria Goia"

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Orario invernale

(dal 29 gennaio 2024)

 

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MAR

9-13.30

14.30-18.30

MER

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GIO

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VEN

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I volti delle parole

17/07/2014

Continua, dopo la mostra dell’editore Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy, la serie di proposte dedicate alla poesia, in ricordo e in omaggio al poeta cervese Tolmino Baldassari.

 

La biblioteca personale del poeta è riallestita da qualche mese nella Biblioteca comunale di Cervia, nella sala intitolata “Biblioteca di Tolmino Baldassari”

 

 

Letture poetiche

nel giardino del Trucolo Caffè 
Lunedì 28 luglio ore 21
Poesie di Luciano Benini Sforza,

Eugenio Vitali e Gregor Ferretti

 

"Guardateli i volti e i corpi dei poeti, guardateli perché vi sembreranno estremamente normali, gli stessi delle persone che vi siedono accanto sull'autobus, che attraversano la strada assieme a voi, che si ritrovano al mercato o in fila in posta. Guardateli bene, perché altrettanto vi troverete qualcosa di speciale, forse nello sguardo, un guizzo, un taglio di luce, qualcosa che in fondo dice già molto di persone che sono abituate giorno dopo giorno a fare i conti con la parola, a lavorarla, a cesellarla, a renderla perfetta e poi andare in giro, nelle piazze, tra le gente e raccontarla questa parola, raccontare storie, fare sorridere e commuovere. In fondo la poesia è proprio questo: sono persone che stanno tra le persone e raccontano di persone, loro stessi e chiunque altro. La nostra regione è terra di poeti perché probabilmente è in grado di portare tutto all'essenzialità delle cose, e in grado di essere sincera e a volte addirittura sfacciata come queste persone ritratte dalla macchina di Daniele Ferroni.

Certo il compito del fotografo è un mestiere ingrato, soprattutto quando si ha a che fare con persone con un “io” così accentuato, così pieno, ma per qualche motivo alla fine quello che emerge guardando questi lavori è un soggetto ritratto per quello che è: chi più timido, chi più vanesio, chi più ammiccante, chi più affascinante, tutte le
categorie vivono in questo grande catalogo come in una grande rappresentazione, una grande scena teatrale che poi è la scrittura fatta di miserie umane e splendidi testi. Voi intanto andate oltre a queste immagini, convincetevi che queste persone sono in grado di fare buona poesia, anzi non fatelo, non prendete questa frase come un dato di fatto, leggete questi poeti, addentratevi nei loro lavori, fidatevi solo di voi stessi e alla fine vi ritroverete in un lungo viaggio attraverso queste province schiacciate tra il mare e le colline, tra la pianura e i fiumi, un territorio del quale è impossibile non innamorarsi, che quando arrivi anche da altrove finisce per essere tuo, suadente, affascinante come la poesia, come questi poeti, come queste foto, queste storie, questi paesaggi, questa vita così piena e densa.

Il lavoro che compie Daniele Ferroni è simile a un lungo percorso, un lungo tragitto compiuto all'interno della poesia a noi prossima e a quella che proprio in questi anni sta emergendo: di generazione in generazione continua questo cammino, fatto di dialogo e di condivisione sia che si lavori all'interno della lingua italiana sia che ci si avventuri
nella lingua dialettale, passo dopo passo la poesia “esplode” e il fotografo cattura esattamente questo scoppio, quasi l'eruzione di un vulcano pronto sempre a coprire tutto con la propria forza: così la poesia persona dopo persona entra nelle case , rimane nella memoria collettiva. Parola e immagine le due modalità artistiche più immediate,
in grado di catturare in un istante le sensazioni, le pulsioni, i desideri, le tragedie: guardateli veramente questi poeti in faccia uno per uno, ascoltateli, non ve ne pentirete, compiete quell'atto di fiducia che la fotografia, quasi un tramite, è in grado di fare. Voi non lo sapete ma ovunque guardiate (davvero) è pieno di poeti.

Matteo Fantuzzi , Postfazione al catalogo della mostra
I volti delle parole, Daniele Ferroni, Tito Balestra Fondazione onlus, 2014

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