Biblioteca "Maria Goia"

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9-13.30

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Gruppo di Lettura alla Libreria Mondadori

"Il bambino magico" di M. Paola Colombo e "Cinquemila chilometri al secondo" di Manuele Fior

mercoledì 20 luglio 2016, ore 21:15

Il bambino magico, proposto da Rita che condurrà la discussione,  prende le mosse da una notte, in Africa, presso l’albero delle parole, il luogo dove si raccolgono gli uomini del villaggio per ragionare e dove si presenta un bambino di cinque anni con un fagotto tra le mani. Il nome del bambino è Gora, è figlio del lottatore Ibrahima Diop e tra le mani, in realtà, ha un bambino dalla pelle bianca, un africano albino portatore di sventura, ma anche un bambino magico. Il bambino è Moussa, fratello di Gora.

Gora e Moussa crescono insieme, inseparabili l’uno dall’altro, e presto a loro si affianca la testarda Miriam, destinata a divenire il primo amore, terzo membro inseparabile del gruppo. Miriam è l’avventura e il desiderio che va oltre le imposizioni e le costrizioni. L’Italia, e Milano, è il luogo dove si ritroveranno ventenni, una terra vista come l’El Dorado che si rivela essere irta di ostilità e incomprensioni, ma anche di gesti di generosità.

 
E poi in abbinata, molto eccentrica, una  graphic  novel  di sapore  cervese, come la location e l'autore - a mezzadria con Parigi, per  la  verità - : per compensare questa auto referenzialità locale spinta, aggiungiamo che Manuele Fior, proprio con la graphic novel Cinquemila chilometri al secondo ha vinto la Fauve d'or come miglior album al Festival internazionale di Angoulême

Fior dipinge un delicato affresco delle vite di tre ragazzi, dall’adolescenza ad un’età più matura, una maturità che già inizia a mostrare i cambiamenti del tempo. 
Apparentemente, con la facilità con cui sembrano spostarsi da una città all’altra, Lucia e Piero lasciano che il loro rapporto si sfibri in modo quasi naturale; ma quel legame è solo addormentato, forse in sospeso, ma ancora vivo: vivo e pesante da portare come bagaglio, ovunque si decida di andare. 
Vediamo e sbirciamo la loro storia dalle serrande delle loro finestre e ne vediamo inevitabilmente solo dei pezzi, solo delle strisce di cui percepiamo la complessità, senza mai entrarci.

Il colore liquido accompagna in modo quasi ritmico le vite di Piero, Lucia e Nicola. Questo uso sapiente dell’acquerello è vivacizzato da contrasti di colore talvolta acidi, come quelli scelti per le pagine dedicate all’Italia, talvolta caldi e tendenti al monocromatico, come le pagine ambientate in Egitto.

 

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