Guida il tuo carro sulle ossa dei morti
di Olga Tokarczuk
mercoledì 10 giugno 2020, ore 16:30
Janina Duszejko, insegnante d'inglese e appassionata delle poesie di William Blake, è un'eccentrica sessantenne che preferisce la compagnia degli animali a quella degli uomini e crede nell'astronomia come strumento per porre ordine nel caos della vita. Quando alcuni cacciatori vengono trovati morti nei dintorni del suo villaggio, Janina si tuffa nelle indagini, convinta com'è che di omicidi si tratti. Con la sua prosa precisa e pungente Olga Tokarczuk ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo, l'ingiustizia verso gli emarginati, i diritti degli animali: surreale, acuto, melanconico, sconcertante, il suo romanzo interroga il presente anche quando sembra parlare di tutt'altro.
I commenti
Commento inviato da Luana N. il 11/06/2020 09:28
Questa scrittrice e questo romanzo sono stati una bella scoperta. La storia che racconta è attualissima e ha a che fare con vicende ormai globalizzate. purtroppo: la perdita dell'innocenza e dell'armonia nel nostro pianeta che passa attraverso la sofferenza inflitta agli Animali ,con la A ,perché la scrittrice, ispirata da W.Blake, molto presente in tutto il romanzo, usa la maiuscola per Sentimenti, Emozioni ed Animali. Anche il titolo è una citazione da Blake. Le passioni su cui si basa la filosofia di vita della protagonista ed io narrante della storia sono W. Blake e l'astrologia, vista come tentativo di inquadrare l'esistenza e di darle delle regole per confinare e arginare il caos. Olga Tokarczuk ,da brava psicoterapeuta junghiana usava, come Jungh, il quadro natale dei pazienti quando esercitava. Quello che mi ha subito legata alla narrazione è la molteplicità dei codici narrativi che si integrano in modo armonioso, convivono e ci offrono in un solo romanzo più generi letterari: il romanzo di introspezione, il racconto gotico, il thriller ambientalista, il racconto filosofico. Mi sembra che in gran parte l'io narrante e la scrittrice si sovrappongano, ma non ne sono certa, non conosco abbastanza O.T.
Tutto lo sviluppo della storia si basa sostanzialmente sul conflitto tra libertà e condizionamenti, su azione e sue conseguenze, delitto e castigo, valore della vita e necessità della morte.
La protagonista è un'insegnante non più giovane, piena di Disturbi con la maiuscola, perché sono misteriosi e ricorrenti, anticipati da incubi e visioni. La protagonista costruisce e crede fermamente alle storie che racconta. Gli Animali sono esecutori di giustizia. Mi sono domandata se sia una necessità, per lei, credere fermamente a quello che dice, necessità dovuta all'impossibilità di cadere nel baratro di quello che lei stessa ha fatto. E'così ,oppure è consapevole di essere lo strumento della giustizia che gli Animali e tutto il Creato esigono? E' comunque un romanzo inquietante e non so ancora bene quale chiave di soluzione darmi per gli interrogativi che mi ha suscitato. La figura della protagonista può intenerire, divertire, angosciare,ma può anche terrorizzare, come una Grande Inquisitrice di una nuova religione che vuole sangue e vendetta per le vittime innocenti.So che dal momento in cui ho capito dove andava a finire la vicenda, circa a 2/3 del libro, non sono più riuscita a vedere la simpatica e strampalata prof.con gli occhi con cui l'avevo seguita fino ad allora, bensì con la mano a metà occhi, come nei film che ci fanno paura e di fronte alle scene più terrorizzanti. Alla fine devo dire che O.T. mi ha incuriosita molto, ho apprezzato moltissimo il romanzo e mi sono sentita sempre coinvolta dal dramma che ha così sapientemente saputo descrivere.
Commento inviato da Gloria V. il 11/06/2020 09:48
Dopo giorni e giorni di studio matto e disperatissimo (!) mi sono decisa a ragionare su questo libro seguendo un percorso per “parole chiave” nella speranza di riuscire ad analizzare, almeno in parte, i tanti temi del romanzo dividendolo in tre percorsi narrativi:
_Giallo
_Astrologia /Filosofia
_Ambiente
“ E adesso fate attenzione. Una volta scelto il sentiero periglioso, l’uomo giusto compiva umilmente il suo tragitto nella valle della morte”
Che magnifico incipit !
GIALLO -
la trama si dipana attorno ad una serie di misteriosi e inspiegabili omicidi.
È un vero e proprio giallo, anche ben congeniato, con tanto di cena finale e svelamento dell’assassino ( in pieno stile Agatha Christie).
L’autrice è molto abile nel fornirci una serie di indizi che, come in ogni buon giallo, si capiscono solo alla fine:
- il ritrovamento della foto nella cucina di Piedegrande ( fattore scatenante)
-la busta di plastica piena di ghiaccio : il pugno freddo del diavolo, scomodando nientemeno che il Faust di Goethe. Geniale !
- le zampette delle cerve, una nemesi animale per cui tutti abbiamo fatto il tifo.
PIEDEGRANDE -
Fra i tanti meravigliosi personaggi del romanzo Piedegrande, o meglio la morte di Piedegrande, mi ha colpito in maniera particolare. Vive in un punto isolato della valle di Cuoszko che già di per se’ è un luogo estremamente isolato. E’ vestito di stracci sporchi e ripugnanti. L’interno della sua casa è lurido freddo e inospitale. Campa di espedienti e bracconaggio. È un cacciatore di frodo che non rispetta ne’ l’ambiente in cui vive, ne’ gli animali, ne’ i vicini. Un essere deplorevole un vero e proprio
predatore... eppure alla vista di quel cadavere piccolo magro impotente innocuo, con i piedi* avvolti in sudicie pezze, Janina prova una grande pena. “ Prima era disgustoso, ora fa pena. Il corpo umano è sicuramente disumano, soprattutto da morto. Forse era stato molto infelice “
Il disgusto e la repulsione si tramutano in compassione e pietà.
* Piedi - i piedi sono la parte più intima e personale del nostro corpo. Nei piedi, che toccano la Terra, si nasconde tutto il sapere dell’uomo. I piedi sono le nostre prese di corrente, quelli che ci mettono in contatto con la terra, appongono un sigillo sulla terra .
AMBIENTE -
La protagonista, Janina Duszeiko, sostiene che siano gli animali a compiere gli omicidi, per vendicarsi dei maltrattamenti subiti dagli uomini, il che a ben pensarci è vero ...
L’autrice Olga Tokarczuk, addossa la responsabilità delle morti, per mano degli animali, agli uomini stessi che hanno iniziato a considerare il mondo come una loro proprietà, qualcosa da cui trarre profitto, da conquistare, da sfruttare, mettendosi al di sopra degli animali .
Narrazione sul mancato rispetto degli umani nei confronti del mondo che abitano e di cui sono parte integrante . “...della qualità di uno stato decidono i suoi animali. Se gli uomini si comportano bestialmente con gli animali allora non servono a niente ne’ la democrazia ne’ altro “
ASTROLOGIA -
La parte più affascinante e sibillina del romanzo. Tocarczuk usa l’astrologia come strumento per raccontare storie, interpretare il mondo, descriverlo in funzione degli spostamenti dei pianeti e, ancor più importante, delle RELAZIONI tra di loro.
Strumento non per vedere il passato o conoscere il futuro, ma per comprendere il presente : le Effemeridi, posizione dei pianeti, spiegano e giustificano sempre l’evento terreno, nel nostro caso gli omicidi, la causa e la modalità della morte, ma anche i grandi eventi della storia. L’autrice si serve dell’astrologia per parlarci, con una rappresentazione allegorica, della imperscrutabilità della vita, del nostro rapporto con la morte, di come ci siamo formati... uno per tutti il brano, estremamente poetico e affascinante, sulla caduta della SCINTILLA e la nascita dell’essere vivente “ È così che stanno le cose ! “
MARGINE - LIMITE
Janina Duszeiko è una anziana signora, malata, sofferente, rallentata, piena d’acciacchi eppure estremamente vivace, fresca, curiosa, attiva...giovane. È considerata, dai benpensanti, una megera balzana e invasata. Solitaria per scelta
“...la miglior conversazione la si fa con se stessi, almeno non ci sono malintesi!”
si circonda di persone, che come lei vivono ai BORDI. Persone, tipi un po’ strani, un po’ disagiati che abitano il LIMITE della società e che, col tempo, si scelgono reciprocamente per formare una sorta di FAMIGLIA ELETTIVA .
La Tocarczuk ci mette nella condizione di vedere questi emarginati con gli occhi di Janina* “la pazza” : senza pregiudizi e senza i condizionamenti della società consumistica. Janina, nonostante sia innegabilmente *** è una bella persona e vede la bellezza negli amici che si sceglie : Dizio, Buona Novella, Bietolone , ma anche il medico Ali’, il dentista, Borosh
*KITSCH -
Janina oltre che bizzarra è decisamente kitsch. Un kitsch estremamente personale, che non è mancanza di gusto o amore per le cose brutte : Janina è talmente lucida e autoironca che non ha per nulla bisogno dell’approvazione altrui. Sa benissimo cosa gli altri pensino di lei, sa che la ridicolizzano, ma questo non intacca minimamente la sua autostima ( invidiabile !)
BLAKE -
perché Blake? Poeta inglese , a cavallo tra 700 e 800, considerato pazzo per le sue idee stravaganti , visionario e allucinato, non catalogabile in alcun periodo o movimento della storia dell’arte e della letteratura. Ha svolto un ruolo cruciale per lo sviluppo del moderno concetto di IMMAGINAZIONE.
“ L’immaginazione non è uno stato mentale: è l’esistenza umana stessa “
CONFINE -
“... mi piace attraversare i confini, guardare al di là“
Janina abita in Polonia , nella valle di Cuozco sul confine con la Cecoslovacchia. Questa valle è sovrastata da un Altipiano, antico parente geologico dei Monti Tavolari, ventoso e freddo, da cui si vede “oltre” : la Cechia, la via per Breslavia, la Boemia ( mi ricorda qualcuno, nato qui vicino, nelle Marche e pure lui un po’ ai margini ).
E qui torna in gioco il nostro Blake , il quale era convinto che l’uomo potesse superare il CONFINE dei cinque sensi e ampliare la visione delle cose
“Se le porte della percezione fossero purificate. Tutto apparirebbe all’uomo come in effetti è, infinito”.
Non vorrei avventurarmi in territori che non posso governare, ma ho ascoltato una spiegazione su questo punto che mi ha molto affascinato : Wislawa Szymborska un’altra polacca, un’altra eccentrica, un’altra vincitrice del Nobel, un’altra che la pensa esattamente come Blake e come Olga : cos’è il confine ? Può essere una linea che divide e che separa ( ad esempio uno stato dall’altro) ma anche una linea che delimita che racconta, che è una storia in se’. Ci sono due modi di guardare : con uno vedi semplicemente gli oggetti, poi c’è una visione panoramica , più ampia grazie alla quale si vedono i legami tra gli oggetti, le loro connessioni, che ti permette di vedere quello che nella fotografia non c’è, che sta oltre i bordi dell’immagine. Una espansione della visuale che mostra la rete tra le cose, uno sguardo che riesce a raccontarti che la tua mano ha più di quattro dita e meno di sei. ( non è intrigante ? )
“ PER UNA IMMAGINAZIONE NARRATIVA CHE CON PASSIONE ENCICLOPEDICA RAPPRESENTA L’ATTRAVERSAMENTO DEI CONFINI COME FORMA DI VITA “
motivazione per l’assegnazione del premio Nobel
Libro di intrattenimento godibile e divertente che, con sensibilità e maestria ha saputo amalgamare con grande humor e ironia, il terreno con il trascendente, una piccola realtà polacca con l’infinito mondo dell’immaginario rendendo credibile l’improbabile, senza farci sentire lo stridio del gesso sulla lavagna o lo scricchiolio della ghiaia sotto le scarpe. Tokarczuk merita a pieno titolo un posto nel mio personale Empireo letterario, vicino ai suoi titolati colleghi : Vargas Llosa, Saramago, Marquez, Canetti, Singer ....♥️
Commento inviato da Claudia il 12/06/2020 08:45
Naturalmente condanno l’azione compiuta da Janina, ma contemporaneamente mi sento
vicina alle sue idee, ne condivido l’amore per la natura e per gli animali, l’indignazione per lo scempio che
gli uomini ne fanno.
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