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Il treno dei bambini

di Viola Ardone

mercoledì 19 febbraio 2020, ore 16:00

È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l'intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un'iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l'ultimo conflitto. Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un'Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c'è altro modo per crescere.

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I commenti

Commento inviato da Brunella Garavini il 16/03/2020 10:16

Ecco il riassunto della riunione!
Inizio con una breve relazione di Catia, la nostra Prof. di lettere :
romanzo piacevole che attrae immediatamente il lettore con la freschezza della voce infantile e la simpatia che promana dalla lingua napoletana che ritrae la realtà sociale del dopoguerra, difficile al punto da indurire anche i rapporti tra madre e figlio.
Diversi i punti di forza di questo romanzo :
1) I profili dei personaggi risultano a tutto tondo, perfettamente delineati con caratteri che si evolvono e si trasformano
2) La lingua è semplice e inframmezzata di locuzioni e strutture sintattiche dialettali, così da risultare accattivanti, a volte delicata a volte ironica.
3) L’esplorazione dei sentimenti: dal dolore della separazione di madre e figlio, fino alla gelosia di Antonietta, quando ritrova Amerigo trasformato, un bambino cui la realtà del rione e dei bassi va stretta, un figlio che non può più accettare il suo miserabile futuro perché ha intravisto qualcosa di meglio, ha scoperto di avere doti insospettate, ha rafforzato la propria autostima al punto da trovare il coraggio per affrontare il viaggio di ritorno e ritrovarsi in quel mondo in cui si era inserito tanto profondamente.
Nell’ultima parte, con un gran salto temporale, ritroviamo Amerigo adulto che affronta il viaggio di ritorno e il cerchio si chiude: la sua scelta ha comportato dolore e rinuncia.
Interessante anche lo scorcio che si apre sul Partito Comunista di quegli anni:
un organismo capace di grandi progetti come quello di aiuto ai bambini, realizzato dalle donne dell’UDI, ma anche combattuto al suo interno da conflitti ideologici devastanti.Il giovanotto biondo che Amerigo sente discutere animatamente di questione meridionale, è ispirato ad un personaggio storico: Guido Piegari, espulso dal PCI nel ‘54 per le sue critiche verso la posizione del partito nella politica meridionalista.
E Amerigo , ad un certo punto, si chiede se quel giovanotto sarà riuscito a risolvere la questione meridionale...

Ora i punti che sono emersi dalla discussione:
-Bel romanzo, amaro e divertente che ha portato alla luce un episodio della nostra storia, non da tutti conosciuto(anche se sono anche emerse testimonianze locali di signore che hanno vissuto in persona la vicenda dei treni )
- Bello e divertente il gergo napoletano “ non è arte sua” “ no tiene genio” , alluccare, cacaglio, scuorno... e i nomi alquanto fantasiosi dei vari comprimari : Zandragliona, Pachiochia, Capaianca, Cap’eferro,Solacchiagnello...
-Metafora delle scarpe ( visione della vita, identità) : Amerigo calza solo scarpe usate da altri, scarpe che hanno pigliato le abitudini di chi le ha portate prima, non ha mai avuto scarpe nuove: “quando arrivano a me che ne sanno di come cammino io, e dove voglio andare ?” I piedi sono tutti diversi, ognuno tiene la sua forma, bisogna saperla assecondare, sennò è una sofferenza continua”
Continueranno a fargli male sino a quando capirà come dare amore , quale direzione vuole imprimere alla sua vita “ ciò che non ho potuto fare per lei ( la madre) posso farlo per gli altri ( il nipote )”
- Antonietta Speranza : il personaggio piu controverso. Donna fiera, bella, cammina diritta guardando sempre avanti, quasi regale. “ Non conosco ne’ i comunisti ne’ i fascisti e nemmeno i preti e i vescovi, conosco solo fame e fatica”.
Vive e si strugge nel ricordo del primo figlio Luigi ( morto piccolo per un male ai polmoni), dimostra affetto per Agostino, il terzo figlio: solo con Amerigo ha sempre un atteggiamento duro, severo, quasi crudele . Lo riempie di bugie sul padre e e ne diventa tanto gelosa, dopo il ritorno da Modena, da vendergli il violino e tacergli delle lettere.
Su questo punto i pareri delle nostre lettrici su sono divisi : alcune hanno sostenuto che Antonietta è una donna dura, provata dalla vita, che non ha mai ricevuto carezze e quindi non ne sa dare ( miseria materiale e affettiva ), e comunque ama il figlio ma lo tratta duramente per proteggerlo.
Per altre di noi il giudizio è stato più duro: Antonietta è gelosa e vendicativa e con le sue bugie e umiliazioni costringe il figlio a scappare da lei pur con tanta sofferenza e rimorso. Amore tra Antonietta è Amerigo : tutto un equivoco. Un amore fatto di malintesi e appuntamenti mancati
- La sofferenza . “ tutti hanno pagato con la sofferenza” : la Zandragliona ha perso la nipote, Derna ha perso il fidanzato, a Maddalena hanno tolto la figlia, ma questo non ha impedito loro di impegnarsi per aiutare gli altri.
L’ autrice ha confessato di non sapere se il treno sia stato un bene o un male: dopo il viaggio i bambini si sentono spaccati in due. Amerigo e Tommasino si chiedono quale sia casa loro “ se quella di su o quella di giù “
-Scuola : a Napoli “ aula piccola che puzza di piedi sudati, piena di confusione”. Maestra con la scucchia e mento in fuori; parlava con la zeppola e menava, era la scuola delle scoppole .
- Cattolici e fascisti : minacciano le madri di non lasciar partire i bambini perché i comunisti, che hanno organizzato il viaggio) li portano in Russia “ ci tagliano le mani, i piedi e li mettono in forno”
- Comunisti : l’autrice è particolarmente attenta nell’evidenziare la posizione delle donne all’interno del partito. Maddalena Criscuolo , partigiana che ha combattuto e ha contribuito a salvare il Ponte della Sanità’, viene trattata come inferiore rispetto agli uomini e si sente abbandonata e demoralizzata.
Mentre Derna pur essendo intelligente preparata e capace, si becca un ceffone da un dirigente maschio ... perché non sa stare agli ordini.
- I bambini dei bassi sono intrisi di ignoranza diffidenza e preconcetti, alla continua ricerca di un affetto che viene loro quasi sempre negato. Pur abitando a Napoli non conoscono il fascino del mare: per loro e per i loro genitori è sporco, umido, emana cattivo odore e porta il tifo.
- Solidarietà è come una dignità verso gli altri
- Accoglienza : “i tortellini sanno di accoglienza non di carità’”
- I bambini imparano, quando vengono fatti partire col treno, che a volte ti ama di più chi ti lasci andare di chi ti trattiene ( e questo , a detta dell’autrice, conferma il grande amore di Antonietta che lascia partire il figlio)
- Opportunità : il viaggio è come la zucca per Cenerentola “permette ai bambini di vedere un’altra realtà, offre loro un’esperienza, una diversa visione del mondo,
l’opportunità di scegliersi le scarpe in cui stanno più comodi ( un po’ come l’Erasmus per gli studenti dei giorni nostri ).
- Visione disincantata e lucida dell’autrice anche sulla Napoli moderna : affettazione interessata del concergie dell’albergo di lusso verso il degrado della misera osteria e la disponibilità e gentilezza del cameriere.

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