Racconti
di Anton Cechov
lunedì 10 marzo 2014, ore 21:00
Sette copeche a riga. Massimo venti righe. Storielle allegre, naturalmente: il pubblico vuol divertirsi. Questa è l'offerta che nel 1880 la rivista umoristica "La libellula" fa al ventenne Anton Pavlovic Cechov, studente di medicina, al verde, con una numerosa famiglia sulle spalle (madre, fratelli). Perché no? Di soldi ne ha gran bisogno, anche sette copeche a riga non sono da buttar via: e poi scarabocchiare qualche raccontino non gli riesce difficile, la pratica con i primi pazienti gli dà materiale a iosa. Si firma Antosa Cechontè: come dirà più tardi, la medicina è la moglie legittima, dunque merita rispetto, la letteratura è l'amante, dunque può accontentarsi di uno pseudonimo.
Il gruppo di lettura si cimenterà nei seguenti sette racconti;
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