Biblioteca "Maria Goia"

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Orario invernale

(dal 16 settembre 2024)

 

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14.30-18.30

MAR

9-13.30

14.30-18.30

MER

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GIO

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VEN

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SAB 9-13  

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L'educazione

di Tara Westover

mercoledì 3 luglio 2019, ore 17:00

Tara, la sorella e il fratello sono nati in una famiglia di mormoni anarco-survivalisti delle montagne dell'Idaho. Non sono stati registrati all'anagrafe, non sono mai andati a scuola, non hanno mai visto un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede all'esterno o cosa sia successo in passato. Fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: d'estate, stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice; d'inverno, lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. Fino a diciassette anni Tara non ha idea di cosa sia l'Olocausto o l'attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia, si prepara alla prossima fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con il sacco d'emergenza sempre a portata di mano. Il clima in casa è spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il fratello è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. La madre cerca di aiutarla ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa una scoperta: l'educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione. Il racconto di una lotta per l'auto-invenzione. Una storia di feroci lealtà famigliari e del dispiacere che viene nel recidere i legami più stretti...

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Figli e amanti

di D.H. Lawrence

mercoledì 26 giugno 2019, ore 16:30

Paolo, legato profondamente alla madre, non riesce ad avere un rapporto sereno con nessuna donna, né con Miram, innamorata e mite, né con Clara, una divorziata che decide di tornare dal marito quando capisce che il rapporto con Paolo non può essere appagante. Quando muore sua madre, Paolo, straziato dal dolore e in disperata solitudine, capisce però che forse solo da quel momento potrà cominciare a sperare di saper costruire un vero rapporto affettivo con una donna.

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Fedeltà

di Marco Missiroli

mercoledì 29 maggio 2019, ore 16:30

Ci sono romanzi che sembrano provenire dal futuro. Romanzi che sembrano ritornare a noi, qui e oggi, da un tempo nel quale finalmente molti problemi sono stati risolti, cioè ricondotti alla propria perduta, primordiale naturalezza. Di questi romanzi si usa dire che “fanno epoca”. Fedeltà di Marco Missiroli è uno di essi, e il nodo che vi viene sciolto, nella scrittura soda e però anche fluida e lucente, nei personaggi perfettamente definiti e però anche nella formidabile trazione generata dalla loro dissolvenza l’uno nell’altro, è quello del dolore: è energia vitale, il dolore, null’altro che energia vitale, e la specie umana è concepita per trasmetterselo. Nelle sue pagine risieda la risposta che solo la letteratura poteva dare allo stupore espresso da Freud dinanzi all’incapacità della libido di separarsi dai suoi oggetti, «uno di quei fenomeni che non si possono spiegare ma ai quali si riconducono altre cose oscure». Il guaio non è soffrire, il guaio è farlo nel modo sbagliato. La sofferenza in questo romanzo è come la miseria in Céline: è liberatoria, viene voglia di viverla (S. Veronesi)

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Tempi difficili

di Charles Dickens

mercoledì 8 maggio 2019, ore 16:30

Pubblicato nel 1854, "Tempi difficili" fu fin da subito uno dei libri più discussi del grande romanziere inglese, anche per la decisa vena anti-utilitarista che ispira la trama. Duramente criticato da autori "conservatori" come Maculay, fu però valorizzato da autori più sensibili alla questione sociale, come John Ruskin e in seguito George Orwell, che ne esaltò "la generosa rabbia". Ispirato dalle osservazioni fatte dall'autore sulle condizioni di vita operaie e gli scioperi scoppiati nella cittadina di Preston, nei pressi di Manchester (in quegli anni già al centro del resoconto di Engels sulla condizione della classe operaia), il libro è ambientato in una città di fantasia, Coketown (la città del coke, del carbone). Al centro della vicenda il credo di Thomas Gradgrind, un industriale fiducioso "solamente nelle statistiche" e che educa di conseguenza i suoi due figli, Louisa e Tom, dei quali reprime con metodo ogni lato fantasioso e idealistico. La figlia, difatti, viene data in sposa a un altro avido capitalista della cittadina, Josiah Bounderby, un tipo avaro e impostore, di ben trent'anni più anziano della ragazza. Lei accetta, fino all'amaro epilogo, quando, ritornata dal padre, questi si renderà conto della follia del suo sistema educativo.

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Il cielo cade

di Lorenza Mazzetti

 

mercoledì 17 aprile 2019, ore 16:30

Negli ultimi anni del fascismo, Penny e Baby – le due bambine dal cui punto di vista sono narrati gli eventi – vivono con lo zio che le ha adottate in una grande villa, vanno a scuola e si esercitano in piccoli dispetti. Questo fin quando la guerra e le persecuzioni razziali non lacerano le vite ordinate che stanno accanto a loro.Pubblicato nel 1961, dedicato agli zii e alle cugine vittime dei tedeschi nell’agosto del 1944, Il cielo cade mostra l’infanzia dinanzi all’esperienza dell’orrore.

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Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey

di Mary Ann Shaffer, Annie Barrows

mercoledì 27 marzo 2019, ore 16:00

È il 1946 e Juliet Ashton, giovane giornalista londinese di successo, è in cerca di un libro da scrivere. All'improvviso riceve una lettera da Dawsey Adams - che per caso ha comprato un volume che una volta le era appartenuto - e, animati dal comune amore per la lettura, cominciano a scriversi. Quando Dawsey le rivela di essere membro del Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, in Juliet si scatena la curiosità di saperne di più e inizia un'intensa corrispondenza con gli altri membri del circolo. Mentre le lettere volano avanti e indietro attraverso la Manica con storie della vita a Guernsey sotto l'occupazione tedesca, Juliet scopre che il club è straordinario e bizzarro come il nome che porta. Una commedia brillante (anche se nel corso della narrazione emergono tradimenti, bassezze, vigliaccherie) che parla di amore per i libri, di editori, scrittori e lettori, e poi di coraggio di fronte al male, di lealtà e amicizia, e di come i libri ti possano salvare la vita.

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Guerra e pace (libri terzo e quarto)

di Lev Tolstoj

mercoledì 20 marzo 2019, ore 16:00

Il Gruppo di lettura si cimenta con il capolavoro di Tolstoj. Terza e ultima parte parte!

L'idea di "Guerra e pace" nasce da lontano, quando un Tolstoj ventottenne reduce dalla guerra di Crimea progetta un romanzo sui decabristi, gli aristocratici protagonisti della rivolta del dicembre 1825 che proprio in quell'anno 1856 ritornano, graziati, dalla deportazione. Sennonché Tolstoj si ritrova a cercare sempre più indietro nel tempo la chiave per interpretare il presente, l'idea originaria viene abbandonata, e a partire dal 1863 prende forma l'ambiziosissimo progetto di un'opera corale che abbracci le guerre napoleoniche dal 1805 alla grande epopea del 1812, con l'invasione francese e l'incendio di Mosca, per spingersi con l'epilogo fino al 1820. In sette anni di lavoro intensissimo Tolstoj si documenta, legge monografie storiche, memorie, diari, scava nelle tradizioni famigliari, rielabora la sua esperienza di militare, scrive e riscrive schemi, appunti, varianti: migliaia di pagine. Il risultato è un'opera che ancora oggi stupisce per l'ampiezza e la profondità dello sguardo e in cui si fondono azione romanzesca, materiale storico e discorso filosofico, «non un romanzo, ancor meno un poema epico, ancor meno una cronaca storica», secondo Tolstoj stesso. A un secolo e mezzo dalla sua pubblicazione, "Guerra e pace" è ancora uno dei libri più amati della letteratura occidentale: forse perché con la ricchezza del suo intreccio soddisfa la nostra sete di storie, o perché ci propone personaggi talmente vivi e attendibili che tendiamo a pensarli come uomini e donne reali. O perché qui Tolstoj porta a perfezione il suo famoso metodo artistico che ci fa vedere come nuovi oggetti e situazioni, e riesce a realizzare quello che in una lettera definisce, senza mezzi termini, come «il fine dell'artista»: «fare amare la vita in tutte le sue infinite, inesauribili manifestazioni ». Nientemeno. O perché ci affascina con la sua ostinata ricerca della verità, applicata sia all'analisi psicologica sia alla descrizione dei comportamenti sociali, sia all'indagine di quell'«infinito labirinto di nessi» che è per lui il tessuto della storia. Una ricerca che spesso si avvale anche dell'umorismo, e che non teme le contraddizioni. Così in "Guerra e pace" la potente denuncia degli orrori e dell'insensatezza della guerra non esclude la descrizione della bellezza di un campo di battaglia o dell'ebbrezza di una carica di cavalleria, e nel resoconto di una battuta di caccia c'è posto per la felicità di chi avvista il lupo e per i «pensieri» dell'animale braccato.

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Il racconto dell'ancella

di Margaret Atwood

mercoledì 27 febbraio 2019, ore 16:00

In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c'è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull'intreccio tra sessualità e politica. Quello che l'ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.

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Guerra e pace (libro secondo)

di Lev Tolstoj

mercoledì 20 febbraio 2019, ore 16:00

Il Gruppo di lettura si cimenta con il capolavoro di Tolstoj. Seconda parte!

L'idea di "Guerra e pace" nasce da lontano, quando un Tolstoj ventottenne reduce dalla guerra di Crimea progetta un romanzo sui decabristi, gli aristocratici protagonisti della rivolta del dicembre 1825 che proprio in quell'anno 1856 ritornano, graziati, dalla deportazione. Sennonché Tolstoj si ritrova a cercare sempre più indietro nel tempo la chiave per interpretare il presente, l'idea originaria viene abbandonata, e a partire dal 1863 prende forma l'ambiziosissimo progetto di un'opera corale che abbracci le guerre napoleoniche dal 1805 alla grande epopea del 1812, con l'invasione francese e l'incendio di Mosca, per spingersi con l'epilogo fino al 1820. In sette anni di lavoro intensissimo Tolstoj si documenta, legge monografie storiche, memorie, diari, scava nelle tradizioni famigliari, rielabora la sua esperienza di militare, scrive e riscrive schemi, appunti, varianti: migliaia di pagine. Il risultato è un'opera che ancora oggi stupisce per l'ampiezza e la profondità dello sguardo e in cui si fondono azione romanzesca, materiale storico e discorso filosofico, «non un romanzo, ancor meno un poema epico, ancor meno una cronaca storica», secondo Tolstoj stesso. A un secolo e mezzo dalla sua pubblicazione, "Guerra e pace" è ancora uno dei libri più amati della letteratura occidentale: forse perché con la ricchezza del suo intreccio soddisfa la nostra sete di storie, o perché ci propone personaggi talmente vivi e attendibili che tendiamo a pensarli come uomini e donne reali. O perché qui Tolstoj porta a perfezione il suo famoso metodo artistico che ci fa vedere come nuovi oggetti e situazioni, e riesce a realizzare quello che in una lettera definisce, senza mezzi termini, come «il fine dell'artista»: «fare amare la vita in tutte le sue infinite, inesauribili manifestazioni ». Nientemeno. O perché ci affascina con la sua ostinata ricerca della verità, applicata sia all'analisi psicologica sia alla descrizione dei comportamenti sociali, sia all'indagine di quell'«infinito labirinto di nessi» che è per lui il tessuto della storia. Una ricerca che spesso si avvale anche dell'umorismo, e che non teme le contraddizioni. Così in "Guerra e pace" la potente denuncia degli orrori e dell'insensatezza della guerra non esclude la descrizione della bellezza di un campo di battaglia o dell'ebbrezza di una carica di cavalleria, e nel resoconto di una battuta di caccia c'è posto per la felicità di chi avvista il lupo e per i «pensieri» dell'animale braccato.

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Eleanor Oliphant sta benissimo

di Gail Honeyman

mercoledì 30 gennaio 2019, ore 16:00

Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo.
Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.
E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.
O così credevo, fino a oggi.
Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene. Anzi: benissimo.
 

Gail Honeyman ha scritto un capolavoro. Un libro che a detta di tutta la stampa internazionale più autorevole rimarrà negli annali della letteratura. Un romanzo che per i librai è unico e raro come solo le grandi opere possono essere. I numeri parlano da soli: venduto in 35 paesi, per mesi in vetta alle classifiche, adorato sui social dalle star del cinema più impegnate, vincitore del Costa First Novel award, presto diventerà un film. Una protagonista in cui tutti possono riconoscersi. Perché spesso ci si rifugia nella propria realtà per non vivere quello che c’è veramente fuori. In quel riparo si crede di stare benissimo, ma basta una folata di aria fresca per capire che troppo è quello che si sta perdendo.

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