Biblioteca "Maria Goia"

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Orario invernale

(dal 29 gennaio 2024)

 

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MAR

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La fuga in Egitto

di Mario Claudio

domenica 1 gennaio 2006, ore 21:00

"La fuga in Egitto" è un testo costituito da sei monologhi il cui pretesto è l'omonimo quadro di Giambattista Tiepolo. Ogni monologo ha come protagonista uno dei cinque personaggi del quadro più lo stesso Tiepolo. Le figure si abbandonano alle emozioni e agli impulsi suscitati dall'esilio: Giuseppe libera la propria paura; l'asinello l'umile orgoglio; Maria il senso della predestinazione; l'Arcangelo bianco l'ardimento e quello nero il risentimento; il Bambino la consapevolezza del proprio destino. Storie in cui alla libertà dell'immaginazione Mario Claudio affianca passi delle Sacre Scritture che rimandano, a loro volta, ad altre opere di Tiepolo.

Bambini nel tempo

di Ian McEwan

domenica 1 gennaio 2006, ore 21:00

«Un apologo sulla natura e sull'importanza dell'infanzia nel mondo moderno».

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La famiglia Wnshaw

di Jonathan Coe

giovedì 1 dicembre 2005, ore 21:00

Le atrocità di una famiglia britannica negli anni di Margaret Thatcher. E, insieme, le avventure di uno scrittore che, incaricato di ricostruire le vicende di questa famiglia, vi si ritrova invischiato, lui e i suoi fantasmi infantili, sino a misurare sulla propria pelle i meccanismi di potere e sopraffazione che hanno portato l'Inghilterra degli anni Ottanta allo sfascio.

Mal'aria

di Eraldo Baldini

giovedì 1 dicembre 2005, ore 21:00

Il giovane ispettore Carlo Rambelli viene mandato d'urgenza in una zona a sud del Delta del Po, tra Ravenna e Ferrara. La sua missione è quella di capire - per conto della Sanità e del nuovo Regime, siamo nel 1925 - come mai nella zona si registrano picchi altissimi di mortalità infantile. L'indagine non è facile: sul posto si muovono, ciascuno con i propri interessi, le "camicie nere" locali, i grandi proprietari terrieri padroni delle risaie, e i poveri contadini. Come se non bastasse, tutti sembrano rispettare la consegna del silenzio. Come una nebbia, questo tacere ostinato copre il paesaggio e le coscienze delle persone, e i segreti inconfessabili che vi si annidano, impedendo a Carlo di tornare a Roma con un rapporto esauriente, e mettendo in pericolo la sua stessa vita...

Il ragazzo di Bruges

di Gilbert Sinouè

martedì 1 novembre 2005, ore 21:00

Nel 1441 ad Anversa, Bruges e Firenze, tre giovani artisti sono misteriosamente assassinati. I cadaveri presentano mutilazioni simili, oltre a tracce di uno stesso veleno. Le vittime, inoltre, sono state tutti apprendisti del pittore Jan Van Eyck. La soluzione del mistero passa attraverso le vicende di un ragazzo di tredici anni, Jan, figlio adottivo di Van Eyck, cui il padre, prima di morire, ha raccomandato questa enigmatica massima: "Bisogna saper tacere, soprattutto quando si sa". Tra le brume delle Fiandre e il cielo luminoso della Toscana, in compagnia di personaggi come Donatello, Antonello da Messina, Brunelleschi, Fra Angelico, si snoda un thriller carico di suspense e di avventura.

La forma dell'acqua

di Andrea Camilleri

martedì 1 novembre 2005, ore 21:00

Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica - un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata - ha la forma dell'acqua (""Che fai?" gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. "Qual è la forma dell'acqua?". "Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data"). Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell'ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente. Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza (il colpevole, il movente, le circostanze dell'assassinio) è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco. L'autore del quale, Andrea Camilleri, è uno scrittore e uno sceneggiatore che pratica il giallo e l'intreccio con una facilità e una felicità d'inventiva, un'ironia e un'intelligenza di scrittura che - oltre il divertimento severo del genere giallo - appartengono all'arte del raccontare. Cioè all'ingegno paradossale di far vedere all'occhio del lettore ciò che si racconta, e di contemporaneamente stringere con la sua mente la rete delle sottili intese.

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

di Mark Haddon

martedì 1 novembre 2005, ore 21:00

Christopher è un quindicenne colpito dal morbo di Asperger, una forma di autismo. Ha una mente straordinariamente allenata alla matematica ma assolutamente non avvezza ai rapporti umani: odia il giallo, il marrone e l'essere sfiorato. Ama gli schemi, gli elenchi e la deduzione logica. Non è mai andato più in là del negozio dietro l'angolo, ma quando scopre il cane della vicina trafitto da un forcone capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere. Inizia così a indagare...

Auto da fé

di Elias Canetti

giovedì 1 settembre 2005, ore 21:00

Da una parte un grande studioso, Kien, che disprezza i professori, ritiene superflui i contatti con il mondo e ama in fondo una cosa sola: i libri. Dall'altra la sua governante, Therese, che raccoglie in sé le più raffinate essenze della meschinità umana. Il romanzo racconta l'incrociarsi di queste due remote traiettorie e ciò che ne consegue: la minuziosa, feroce vendetta della vita su Kien, che aveva voluto eluderla con la stessa accuratezza con cui analizzava un testo antico.

Un uomo che forse si chiamava Schultz

di Ugo Riccarelli

lunedì 1 agosto 2005, ore 21:00

La cittadina si chiama Drohobycz, Polonia. Dentro questa cittadina c'è una bottega dove una famiglia ebraica vende stoffe al dettaglio. E dentro la bottega l'ultimo figlio, per evadere dal suo fondaco, dalla sua cittadina, da un mondo che non sa come prendere, dipinge e scrive. Ma soprattutto sogna. I suoi sogni, quasi visioni, si intessono alla vita, ne diventano il punto di riferimento, ritornano come presenze a scandire il senso di un'esistenza che procede incerta, timorosa di manifestarsi, in contrasto con il mondo esterno, quello in cui accadono le cose. E di cose ne accadono in questo romanzo. Sono le vicende di una famiglia singolare, ricca di personaggi stravaganti, descritti con tenerezza e feroce ironia: il padre mercante, ossessionato da improbabili esperimenti scientifici, la sorella Hania, prorompente anche nella maternità, incontenibile fattrice di ben sei gemelli, la serva Danuta, che è paziente vestale della casa, ma anche l'unica a realizzare il suo desiderio di evasione. E sono i grandi eventi della storia i cui echi arrivano a turbare persino il sonno della cittadina: le cannonate della prima guerra mondiale, il crollo dell'Impero, l'arrivo degli scherani con la croce uncinata. Ma il bambino diventato uomo, Un uomo che forse si chiama Schulz, continua a essere posseduto dai suoi sogni fitti di animali, le grandi renne che lo guardano ammiccanti e i minuscoli insetti che erodono la casa, simili a quelli che, quand'era piccolo, gli sembravano tracciare percorsi di città immaginarie. Per lui, come per il vero Bruno Schulz, autore di un unico libro, testimonianza dell'assurda, struggente disperazione di questo secolo nefando, sarà la pallottola di un nazista a spegnere ogni illusione di libertà.

Il fucile da caccia

di Inoue Yasushi

venerdì 1 luglio 2005, ore 21:00

Quando nel 1949, il gornalista, poeta e critico d'arte Inoue Yasushi pubblica il suo primo romanzo ha quarantadue anni. In quest'opera l'autore trova nella brevità una misura ideale e, nell'oscillazione tra il detto e il non detto, raggiunge un miracoloso equilibrio narrativo. Un equilibrio difficile e impervio come il gioco amoroso che tiene legati i destini dei quattro personaggi, un uomo e tre donne, e che li accompagna nel corso degli anni senza mai turbare la calma ritualità delle loro esistenze. Eppure il romanzo è attraversato da una tensione costante, da una rabbia sorda e trattenuta che esplode alla fine, quando ogni menzogna viene svelata, ogni passione consumata e a regnare è la consapevolezza che ogni essere è abitato da una vita segreta.